PNRR: quali sono gli obiettivi da raggiungere e il principio DNSH

PNRR: quali sono gli obiettivi da raggiungere e il principio DNSH
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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR ) comprende 10 progetti di investimenti e un progetto di riforma e ambisce al raggiungimento di 6 missioni in piena coerenza con i pilastri del Next Generation EU. Il Piano agisce in un arco temporale che va dal 2021 e al 202 e sono stanziati dal MISE, 18,161 miliardi per l’attivazione degli investimenti.

L’obiettivo? Edificare delle solide basi per favorire uno sviluppo duraturo e sostenibile dell’economia garantendo una rapida attuazione dei progetti mediante una semplificazione degli strumenti.

Prima di approfondire i punti salienti del PNRR italiano e gli obiettivi da raggiungere, è importante fare un passo indietro e capire meglio contesto, cause ed esigenze che hanno indotto all’ideazione e progettazione di questo Piano.

Scenario e contesto italiano ed europeo

Il Coronavirus e la pandemia scatenata ha colpito l’economia italiana più di altri Paesi europei. Nel dettaglio, infatti, solo nel 2020 il prodotto interno lordo si è ridotto dell’8,9%, a fronte di un calo nell’Unione Europea del 6,2%. Donne e giovani sono stati i target più colpiti, soprattutto residenti nel Mezzogiorno.

Dietro la difficoltà dell’economia nazionale di tenere il passo con gli altri paesi avanzati europei, c’è l’andamento della produttività, molto più lenta che nel resto d’Europa. Tra le cause principali c’è l’incapacità di sfruttare le molteplici opportunità legate alla rivoluzione digitale, originati sia dalla mancanza di infrastrutture adeguate, sia dalla struttura del tessuto produttivo del nostro Paese, caratterizzato da una cospicua presenza di piccole e medie imprese, che sono state spesso lente e impossibilitate nell’adottare nuove tecnologie e muoversi verso produzioni a più alto valore aggiunto.

Per contrastare la crisi causata dalla pandemia, l’Unione Europea ha risposto con il Next Generation EU (NGEU). Un programma molto ambizioso che prevede investimenti e riforme per:

  •  accelerare la transizione ecologica e digitale
  •  favorire la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori

Con il fine di conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale. 

L’Italia è la prima beneficiaria, in valore assoluto, dei due principali strumenti del NGEU: il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) e il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU). Il dispositivo RRF richiede a sua volta agli Stati appartenenti all’UE di presentare un pacchetto di investimenti e riforme: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

ll Piano di Di Rilancio Nazionale: i tre assi strategici

Il PNRR Nazionale si sviluppa intorno a tre assi strategici:

Transizione ecologica

Il piano presentato ha l’obiettivo di diminuire le emissioni inquinanti, prevenire e combattere l’instabilità del territorio, rendere minimo l’impatto delle attività di produzione sull’ambiente, apportare miglioramenti alla qualità della vita, alla sicurezza ambientale e alla competitività del nostro sistema di produzione, per lasciare un Paese più verde e un’economia più sostenibile alle generazioni del domani. Oltre il 37% delle risorse sono state assegnate a questo progetto.

Digitalizzazione e innovazione

La digitalizzazione e l’innovazione di processi, prodotti e servizi rappresentano un fattore fondamentale e necessario per la trasformazione del Paese e devono essere alla base di ciascuna politica del Piano Nazione di Ripresa e Resilienza. Più del 20% delle risorse sono state destinate all’iniziativa.

Inclusione sociale

Puntare alla parità di genere, preservare e valorizzare i giovani e superare i divari territoriali: queste sono le priorità sulle quali puntare per garantire un’autentica inclusione sociale, superare le disuguaglianze e favorire la rinascita economica di un Paese.

Le 6 Missioni del PNRR

6 sono le missioni incluse nel PNRR, in linea con i 6 Pilastri riportati dal Regolamento RRF (Recovery e Resilience Facility)

  • DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE, COMPETITIVITA’, CULTURA E TURISMO
  • RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA
  • INFRASTRUTTURA PER UNA MOBILITA’ SOSTENIBILE
  • ISTRUZIONE E RICERCA
  • INCLUSIONE E COESIONE
  • SALUTE

Le Amministrazioni pubbliche sono i responsabili dell’attuazione dei singoli interventi richiesti dal PNRR, le quali dovranno effettuare rigidi controlli sulle procedure e assicurare la tracciabilità di tutte le operazioni.

Il 30 dicembre 2021 il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) ha pubblicato una Guida Operativa per aiutare le Amministrazioni a valutare gli interventi da finanziare nell’ambito del PNRR. Il documento, nello specifico, ha l’obiettivo di procurare tutte informazioni atte a verificare il rispetto del Principio di «non arrecare danno significativo all’ambiente»: questi stabilisce che tutte le misure dei Piani Nazionali per la Ripresa e la Resilienza (PNRR), debbano essere conformi al principio del “Do No Significant Harm” (DNSH), sancito dal Regolamento Tassonomia all’art. 17.

Cos’è il PRINCIPIO DNSH e quali sono i 6 obiettivi ambientali

Questo principio ha origine da un’articolata e complessa normativa dell’Unione Europea: la Tassonomia delle attività economiche ecosostenibili. Questa definisce e classifica quali attività economiche possono ritenersi sostenibili e a quali condizioni. In questo modo l’Unione Europea intende superare in maniera definitiva la mancanza di una definizione univoca del concetto di sostenibilità.

A raggiungimento di questo traguardo, sono stati individuati 6 missioni ambientali:

  1. Mitigazione dei cambiamenti climatici
  2. Adattamento ai cambiamenti climatici
  3. Uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine
  4. Transizione verso un’economia circolare
  5. Prevenzione e la riduzione dell’inquinamento
  6. Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi

Alla luce degli obiettivi menzionati, la Tassonomia ha stabilito 3 requisiti che un’attività deve soddisfare per essere definita eco-sostenibile:

  • Deve fornire un contributo sostanziale ad uno degli obiettivi ambientali;
  • Non deve provocare alcun tipo di danno significativo a nessuno degli altri obiettivi ambientali (DNSH);
  • Deve rispettare le garanzie sociali minime.

È all’interno di questo scenario che si inserisce quindi, il principio di «non arrecare danno significativo», come requisito essenziale di sostenibilità ambientale.

La scelta di far dipendere i fondi del PNRR al totale rispetto del principio di DNSH è strettamente connessa alla strategia europea del nuovo Green Deal (dal quale discende a sua volta lo stesso progetto della Tassonomia), finalizzata a favorire la transizione verde di tutto il continente europeo.

CART ONE si impegna da sempre ad agire nel pieno rispetto del principio DNSH e degli obiettivi ambientali menzionati.

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